Kristin Lavransdatter. II. La signora di Husaby by Sigrid Undset

Kristin Lavransdatter. II. La signora di Husaby by Sigrid Undset

autore:Sigrid Undset [Undset, Sigrid]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Utopia
pubblicato: 2024-02-12T23:00:00+00:00


5

Quando il padre gli aveva combinato il matrimonio con la figlia di Lavrans Bjørgulfssøn, Simon Darre l’aveva accettato come l’unica cosa giusta da fare. Da sempre si usava, nella sua famiglia, che fossero i genitori a decidere in queste faccende. Ed era rimasto soddisfatto quando aveva visto che la futura sposa era bella e amabile. D’altronde, aveva sempre pensato che sarebbe diventato un buon amico della donna che il padre gli avrebbe scelto. Kristin e lui erano pari in quanto a età, ricchezza e lignaggio; e anche se la stirpe di Lavrans era più illustre, suo padre era cavaliere, e aveva servito al fianco di re Håkon, mentre il suocero aveva sempre condotto una vita tranquilla nelle sue fattorie. E, nella sua esperienza, marito e moglie andavano sempre d’accordo quand’erano pari tra loro.

Poi c’era stata quella sera, nel solaio di Finsbrekken, quando tutti avevano dato il tormento alla fidanzata. Dopo di allora, aveva capito di volerle più bene di quanto fosse normale, date le circostanze. Aveva smesso di farsi troppe domande; era felice. Aveva notato che lei era timida e modesta, ma nemmeno su questo si soffermava troppo. Poi erano arrivati quei giorni a Oslo, quand’era stato costretto a mettere tutto in discussione... E poi quella notte nel solaio di Fluga.

Si era trovato di fronte a qualcosa che non riteneva possibile in questo mondo; non tra gente rispettabile e di buona famiglia, e non in quell’epoca. Accecato e smarrito, si era sfilato dal fidanzamento, pur mostrandosi freddo, calmo e deciso quando ne aveva discusso con suo padre e con quello di lei.

E poi aveva infranto anche la tradizione di famiglia, e aveva fatto qualcosa di inaudito tra i suoi parenti: senza consultarsi nemmeno una volta col padre, aveva chiesto la mano della giovane e ricca vedova di Manvik. Era rimasto abbagliato quando aveva capito di piacere a donna Halfrid; era molto più ricca e illustre di Kristin, essendo nipote del barone Tone Håkonssøn di Tunsberg nonché vedova del cavalier Finn Aslakssøn; soprattutto era bella, e aveva un modo di fare così raffinato e aristocratico che, al confronto, le donne della cerchia di Simon parevano tutte volgari contadine. Ora, nel nome di Satana, avrebbe dimostrato a chiunque di essere capace di trovarsi il miglior partito in assoluto; per ricchezza e proprietà surclassava quel bellimbusto del Trøndelagen da cui Kristin si era lasciata rovinare. E poi era vedova, e a Simon pareva una cosa buona: così perlomeno uno sapeva cosa aspettarsi; che il diavolo lo pigliasse, se si fosse fidato ancora di una vergine...

Aveva imparato che vivere in questo mondo non era così semplice come aveva creduto a casa sua, a Dyfrin. Lì era il padre a occuparsi di tutto, e le sue decisioni erano sempre giuste. Simon era entrato alla corte del re, e per un certo tempo era stato suo valletto, e a casa il prete del padre gli aveva impartito qualche lezione... E poteva capitare che alcune delle cose che il padre diceva gli suonassero un po’ all’antica. Talvolta si azzardava a controbattere, ma come se fosse uno scherzo, e come tale veniva preso.



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